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Il c.d. Jobs Act autonomi (definitivamente approvato in data 10.05.2017 ed in attesa di pubblicazione in G.U.), stabilisce che, a partire dal 2017 (con il primo impatto sul Modello REDDITI 2018), le spese per l’iscrizione a master e a corsi di formazione o di aggiornamento professionale, nonché le spese di iscrizione a convegni e congressi, ivi incluse quelle di viaggio e soggiorno, sono integralmente deducibili dal reddito di lavoro autonomo entro il limite annuo di Euro 10.000,00. Inoltre, viene introdotta una disciplina ad hoc con riferimento: i) alle spese sostenute per la certificazione delle competenze; ii) ai premi per le assicurazioni facoltative stipulate contro il rischio dei mancati pagamenti. Sempre con il c.d. Jobs Act autonomi, viene modificato ulteriormente il regime delle spese sostenute direttamente dal committente a beneficio del professionista (c.d. spese “prepagate”), contenuto nel secondo periodo dell’art. 54, comma 5, del TUIR. In particolare, sempre dal 2017 (con effetto, per la prima volta, sul Modello REDDITI 2018), la disciplina attualmente prevista per le spese di vitto e alloggio “prepagate” viene estesa a tutte le spese “prepagate” dal committente, relative all’esecuzione di un incarico conferito. Viene previsto, altresì, che le soglie di deducibilità ordinariamente applicabili alle spese di vitto e alloggio (75% dell’onere sostenuto, nei limiti del 2% del reddito di lavoro autonomo professionale), non si estendono ai medesimi costi se, nello stesso tempo, questi sono: i) sostenuti dall’esercente arte o professione per l’esecuzione di un incarico; ii) addebitati analiticamente in capo al committente.